Il futurista Ray Kurzweil è tornato a parlare del futuro del lavoro. Nel nuovo appuntamento di Ray Kay Q&A ha spiegato che, nonostante la costante automatizzazione del lavoro, non smetteremo di lavorare. Molto dipenderà anche dalla nostra nuova concezione di lavoro. Una cosa è certa: avremo più tempo a disposizione per dedicarci alle nostre passioni.
Ray Kurzweil è a favore di un reddito di base universale per soddisfare le principali necessità. Questo però non significa che per lui in futuro faremo del tutto a meno del lavoro. Le nostre attività lavorative saranno comunque rilevanti.
Per quanto riguarda un eventuale reddito universale di base, Ray Kurzweil suggerisce: "Abbiamo bisogno di ripensare a cos'è che dovremmo fare con le nostre vite. Abbiamo un certo modello economico dove le persone lavorano, guadagnano soldi e dopo possono comprare le cose di cui hanno bisogno.". Il modello economico cambierà: secondo il futurista americano, non avremo bisogno di tanti soldi perché avremo stampanti 3D che ci procureranno tutto il necessario.
La base del nuovo modello economico prevederà che faremo lavori rilevanti che ci piaceranno davvero e che quindi ci permetteranno di ottenere maggiori soddisfazioni. Una visione diversa rispetto a quella di Larry Page, uno dei fondatori di Google. Page sostiene che in futuro lavoreremo semplicemente di meno e che, come succede anche oggi, molte persone potrebbero svolgere attività per le quali non hanno passione.
L'idea di Kurzweil è più ottimista: lavoreremo di meno, faremo ciò che ci piace e avremo più tempo libero che sfrutteremo al meglio. "Se avrai intenzione di lavorare di meno, non te ne starai semplicemente seduto. Cosa te ne farai del tempo extra? Beh, farai qualcosa che ti piace. Qualcosa per cui hai passione. Perché non lo chiamiamo lavoro?", ha detto Kurzweil.
Anche in passato si era espresso su questo tema dichiarando che non era preoccupato dei robot che ruberanno il lavoro. Alle macchine spetteranno compiti monotoni, ripetitivi e noiosi. Noi, invece, potremo concentrarci su attività più intellettuali e creative. Questi cambiamenti sembrano inevitabili, ma avverranno con gradualità. Non perderemo il nostro lavoro da un momento all'altro, ma è importante comprendere le conseguenze a lungo termine dell'innovazione della tecnologia digitale. Solo così riusciremo a farci trovare pronti.
Oggi lavoriamo per vivere. In futuro vivremo per lavorare. Perché il lavoro avrà tutto un altro significato. Saremo liberi di seguire le nostre passioni come e quando vorremo. E se la passione corrisponderà al nostro lavoro, sarà più facile fare innovazione e fare progressi a un ritmo sempre più accelerato. Fare un lavoro che non ci piace, che non desideriamo, è un freno alla nostra crescita come individui e come società.
Forse questa è una delle previsioni di Kurzweil che gran parte di noi vorrebbe si realizzasse in tempi brevi. Ma non dimentichiamo che il nostro atteggiamento e la nostra determinazione sono un elemento chiave di questo cambiamento.