Nel mese di marzo di quest'anno, WikiLeaks aveva pubblicato oltre 30.000 documenti tra email ed allegati di e per Hillary Clinton, attingendo dal suo server privato mentre era segretaria di stato. I contenuti delle 50.000 pagine del documento risalgono a giugno 2010 ed arrivano fino all'agosto del 2014. Ben 7.500 di questi documenti sono stati inviati dalla Clinton: il Dipartimento di Stato ha permesso la loro pubblicazione grazie a una richiesta basata sul Freedom of Information Act.
Perché fare una cosa del genere? Non è una violazione della privacy? Julian Assange, cofondatore di WikiLeaks, ha spiegato che in quelle email ci sono le prove che Hillary Clinton ha venduto delle armi in Siria ad Al Qaida e all'ISIS.
Puoi ascoltarlo nell'intervista qui sotto o leggere la trascrizione.
Julian Assange sul contenuto delle email di Hillary Clinton
Durante il secondo mandato del presidente Barack Obama, l'allora segretaria di stato Hillary Clinton autorizzò la spedizione di armi americane in Qatar, un paese in debito con i Fratelli Musulmani e amica dei ribelli libici. Gli obiettivi erano rovesciare il governo libico di Gheddafi, spedire quelle armi in Siria per finanziare Al Qaida e rovesciare il governo di Assad.
Hillary Clinton era sotto giuramento e negò di essere a conoscenza delle spedizioni di armi durante la testimonianza pubblica del 2013, dopo l'attacco terroristico di Bengasi. Qualcosa non andava. In un'intervista per Democracy Now, infatti, Julian Assange ha detto che 1.700 email contenute nella cache della Clinton la collegano direttamente alla Libia, alla Siria, ad Al Qaida e all'ISIS.
Ecco le parole di Julian Assange.
Juan Gonzàlez: "Julian, voglio parlare di qualcos'altro. Nel mese di marzo hai pubblicato un archivio rintracciabile di oltre 30.000 email e allegati mandati al e dal server privato di posta elettronica di Hillary Clinton di quando era segretaria di stato. Le 50.457 pagine dei documenti sono stati inviati dalla stessa Hillary Clinton. Le email sono state rese disponibili nel formato di migliaia di PDF dal Dipartimento di Stato grazie a una richiesta basata sul Freedom of Information Act. Perché hai fatto questo, e qual è l'importanza, dal tuo punto di vista, nell'essere in grado di creare un archivio rintracciabile?"
Julian Assange: "Beh, WikiLeaks è diventata la biblioteca ribelle di Alessandria. È la singola collezione di informazioni più significativa di sempre che non esiste altrove in una forma rintracciabile e accessibile, su come si comportano in realtà le moderne istituzioni. Ed è proseguita per liberare le persone dalle carceri, dove i documenti sono stati usati per le loro cause giudiziarie; ritenere responsabile la CIA per i programmi di consegne straordinarie; alimentare cicli elettorali che hanno portato alla fine, o in alcuni casi, contribuito alla fine di governi; in alcuni casi, per prendere le teste delle agenzie di intelligence, ministeri della difesa e così via. Quindi, sai, la nostra civiltà può essere solamente tanto buona quanto la nostra conoscenza di cosa sia la nostra civiltà. Non possiamo sperare di riformare ciò che non capiamo.
Quindi, quelle email di Hillary Clinton, sono tutte collegate alle sue comunicazioni che abbiamo pubblicato, e creano un quadro chiaro di come Hillary Clinton si comporta in ufficio, ma più in generale, di come il Dipartimento di Stato americano opera. Per esempio, il disastroso, assolutamente disastroso intervento in Libia, la distruzione del governo di Gheddafi che ha portato all'occupazione di ampie fasce di quel paese da parte dell'ISIS, flussi di armi che vanno oltre la Siria, spinti da Hillary Clinton verso i jihadisti in Siria, incluso l'ISIS, è lì in quelle email. Ci sono più di 1.700 email nella raccolta di Hillary Clinton, che abbiamo pubblicato, riguardo la sola Libia."
Non ho sentito parlare di questa vicenda in tv, ma ormai non mi sorprende più di tanto. È anche vero che leggere migliaia di pagine richiede tempo, così come farne un riassunto e trasmettere le informazioni nel modo più corretto possibile. Il fatto che però fino ad ora non ci sia stato un minimo accenno a questo fatto in particolare è davvero preoccupante.
L'unica notizia che i mass media tradizionali stanno trasmettendo è che WikiLeaks si è intrufolato nel server privato di Hillary Clinton e che ha pubblicato migliaia delle sue comunicazioni. Chiedono se sia giusto o sbagliato, se sia una violazione della privacy o meno. Intanto la verità e la ricerca della verità vengono sempre più messe da parte.
Tutto ciò è grave: Hillary Clinton, oltre ad aver spedito armi in Siria quando era segretaria di stato, lo ha anche negato. Questa faccenda non riguarda solo gli americani, è ovvio. Ci domandiamo perché certe guerre non finiscono mai e poi davanti a simili fatti facciamo finta di niente. Vogliamo esportare democrazia e aiutare vendendo e spedendo armi: un circolo vizioso che procura solo odio e morte.
Le uniche bombe di cui abbiamo bisogno sono quelle di WikiLeaks perché tentano di fare luce su vicende che meritano l'attenzione di tutto il mondo. Una delle ultime: il grande gruppo francese Lafarge ha sostenuto segretamente l'ISIS. Ha pagato le tasse al gruppo terroristico per mettere in funzione una cementeria in Siria e per anni ha comprato petrolio dallo Stato Islamico.
E indovina un po'? Lafarge ha avuto stretti legami anche con Hillary Clinton, la quale è stata direttrice del gruppo Lafarge nei primi anni '90: in quel periodo l'azienda facilitava la segreta esportazione di armi della CIA per Saddam Hussein. Ti invito a leggere tutta la storia.
Non so te, ma adesso se penso agli attentati terroristici in Francia rivendicati dall'ISIS mi viene un fortissimo senso di rabbia misto a disgusto.
Abbiamo il diritto di sapere la verità, di conoscere le attività svolte dalla Clinton e dai suoi colleghi. Le conseguenze di queste operazioni oscure hanno avuto e avranno sempre più un enorme impatto sugli equilibri geopolitici e sui rapporti tra le varie nazioni. Le elezioni presidenziali americane di quest'anno contribuiscono alla censura o a un ridimensionamento della vicenda. Se non ne parlano in tv, in radio o sui giornali, facciamolo noi sui social media e sui social network.
WikiLeaks ha violato la privacy? Credo che in tutti questi anni ci sia stata prima di tutto una violazione dei diritti umani attraverso operazioni governative segrete che hanno provocato danni molto più gravi. Ben vengano allora le tecnologie che possano smascherare le manovre occultate dai governi finalizzate solo al raggiungimento di interessi personali, che possano aiutare i giornalisti a svolgere in sicurezza il proprio lavoro e che possano rendere più trasparenti le informazioni.
Julian Assange suggerì che se vogliamo la verità, dovremo cercarla da soli. Significa che in un mondo in cui ormai possiamo accedere facilmente a migliaia di informazioni, dobbiamo fare attenzione alle fonti e ai manipolatori, usare maggiore senso critico. WikiLeaks può darci una mano e fornire più chiarezza per storie come questa, ma poi sta a noi valutare, decidere, condividere e agire.