Il robot YuMi non offre benefici solo all'operaio con il quale collabora, ma anche all'intera azienda e all'ambiente. Il lavoratore può lavorare in tutta sicurezza e con meno stress. L'azienda, ovviamente, trae benefici in termini di produttività e ricavi. L'ambiente subisce meno impatti in termini di emissioni nell'atmosfera e di scarti industriali. E infine, il consumatore si ritrova un prodotto di una qualità superiore perché lavorato con più precisione ed efficienza. Mica poco?
Volgendo lo sguardo più verso il futuro, un robot collaborativo come YuMi potrebbe offrire anche altri tipi di vantaggi. La collaborazione umano-robot è indispensabile quando bisogna
automatizzare quei processi che necessitano ancora di una supervisione umana. Oppure quando alcuni processi non possono essere completamente automatizzati. Allora meglio affidarsi a un robot per metà piuttosto che rinunciare a delle opportunità di business.
Rispetto ai grandi robot industriali, quelli collaborativi
sfruttano meno risorse in termini di progettazione di sistemi, installazione, messa in funzione e operatività. E se possono essere "addestrati" con facilità come è possibile fare con YuMi, allora il vantaggio ha ancora più valore: non c'è bisogno dell'intervento di un programmatore esperto e si guadagna più tempo da dedicare alla produzione.
Infine,
i robot collaborativi permettono ai lavoratori di dedicarsi ad attività meno fisiche e più concettuali. E potrebbe essere anche molto più gratificante per una persona dedicarsi a un lavoro che richiede un certo livello di capacità intellettuale.
Il futuro secondo ABB Robotics
Con questa tendenza sempre più evidente di sostituire forza lavoro umana con delle macchine, adottare un robot collaborativo potrebbe essere una soluzione intermedia. La fatidica domanda "
il mio lavoro è a rischio a causa dei robot?" è sempre lì a insinuarsi tra i nostri dubbi e col passare del tempo diventa sempre più pressante. ABB Robotics, invece, ha una visione ottimistica del futuro e si basa sua concreta esperienza nel settore. L'azienda sostiene che, grazie all'avvento di nuove tecnologie, molte mansioni sono destinate a scomparire e che altre già sono scomparse. Ma che allo stesso tempo, il progresso tecnologico ha creato occupazione, nuovi settori e che la perdita dei posti di lavoro è stata limitata per attività ormai obsolete.
In futuro potremo essere più liberi da lavori gravosi e ripetitivi e magari nascerà un'economia basata sulla creatività dell'uomo e non sulla sua produttività. Davvero interessante la visione di Abb Robotics che addirittura ha dichiarato: "
Il concetto non è che in futuro i robot faranno il lavoro degli uomini, ma che nei primi secoli dell'industrializzazione gli uomini hanno svolto lavori che sarebbero spettati ai robot: ora la tecnologia si è messa finalmente al passo fornendo robot in grado di svolgere i lavori a loro congegnali.".
In sostanza, secondo la società svizzera i robot non ci stanno rubando il lavoro: ci stanno aiutando a liberarcene per fare in modo di non averne più bisogno. Diremo davvero addio ai lavori sfiancanti, stressanti e pericolosi? Stabiliremo una nuova economia basata sulla nostra creatività? Per molti si tratta di utopia. Per qualcun altro, invece, un traguardo da raggiungere visto che ci troviamo agli albori della
Quarta Rivoluzione Industriale.
Fonti:
IFR
ABB