Indagine britannica: sentimenti contrastanti verso i robot e l'intelligenza artificiale

C'è chi è favorevole al progresso dell'intelligenza artificiale (IA) e della robotica e chi invece ne è spaventato. La British Science Association (BSA) ha voluto scavare più a fondo nella questione e ha condotto un'interessante indagine sulla percezione le persone percepiscono i robot che influenzeranno la società e la cultura. Vediamo i risultati cosa ci dicono.

Una donna tiene in braccio un piccolo robot.
Fonte: Flickr

Meglio con o senza robot?

L'indagine online è stata condotta da YouGov per conto della BSA ed ha ricevuto più di 2.000 risposte. Sono stati due i risultati principali:
In sostanza, gran parte degli intervistati vede il progresso tecnologico nell'ambito dell'IA e della robotica come un problema in termini di perdita di posti di lavoro e addirittura di sopravvivenza dell'umanità. Ma vediamo qualche altro dato per comprendere meglio cosa c'è dietro questo sentimento avverso.

Il 46% crede che i robot e i programmi di IA non saranno mai dotati di sentimenti e di personalità, al contrario di quanto invece spesso vediamo nei film di fantascienza. Si tratta di un atteggiamento che probabilmente è dovuto alla paura di affidare alle macchine ruoli che potrebbero mettere la vita in pericolo. Infatti, il 53% degli intervistati ha dichiarato che non si fida dei robot che svolgono compiti chirurgici; il 49% non lascerebbe i robot guidare gli autobus; mentre il 62% non lascerebbe le macchine guidare aerei commerciali.

Per gli intervistati, invece, i robot potrebbero rivelarsi utili in altri ambiti. Il 49% preferisce vedere robot che svolgeranno lavori domestici, come cucinare, pulire e aiutare gli anziani e i disabili; il 48% li vede utili come mezzi autonomi di ricerca e salvataggio, mentre il 45% come mezzi autonomi militari; infine, il 70% sostiene che le macchine potrebbero essere vantaggiose per il monitoraggio dei campi agricoli.

L'indagine ha evidenziato inoltre che le opinioni sull'IA differiscono anche in base all'età e al genere. Solo il 17% delle donne è ottimista circa lo sviluppo di IA, a differenza del 28% degli uomini. Il 17% degli uomini crede che potrebbe avere un amico robot; le donne che la pensano allo stesso modo sono solo il 6%. Il 22 % degli intervistati maschi, tra l'altro, sostiene che i robot intelligenti saranno affidabili per quanto riguarda il lavoro sessuale, al contrario del 13% delle donne che invece sono più scettiche.

Le ragazze e i ragazzi tra i 18 e i 24 anni sono più ottimisti sul futuro della robotica e dell'intelligenza artificiale. Il 28% di loro prevede che i robot potranno diventare dei futuri collaboratori e il 10% potrebbe considerarli anche come membri della famiglia. Il 55% dei giovani, inoltre, pensa anche che le macchine potranno svolgere il lavoro di inservienti in casa.

Tirando le somme...

I dati raccolti con questo sondaggio dimostrano che le opinioni sono molto diverse in merito all'argomento. Una spiegazione l'ha fornita David Willetts, presidente della BSA: "Non è sorprendente che molte persone siano preoccupate per il futuro quando si tratta di intelligenza artificiale. L'innovazione spesso è spaventosa. Ma è importante ricordare che l'economia e il mondo stanno cambiando adattandosi costantemente. La nascita di una nuova tecnologia come questa è semplicemente l'invenzione più nuova che dovrà adattarsi e noi siamo infinitamente capaci di questo.".

Cosa fare allora quando molte persone sono spaventate da questo cambiamento? David Willets ha un suggerimento: "Ciò che questa ricerca dimostra è che i timori delle persone hanno bisogno di essere ascoltati poiché andiamo a innovare e a lasciare un segno in quest'area. La British Science Association crede fortemente che il pubblico dovrebbe essere coinvolto nei dibattiti sul futuro della tecnologia per garantire loro di avere una voce e dare al pubblico un po' di proprietà della direzione della scienza e della tecnologia.".

L'importante è raccontare e spiegare le innovazioni senza esagerazioni. Riusciremo a convivere con i robot? In realtà, se ci pensiamo bene, condividiamo già parte del nostro tempo con delle macchine: computer, smartphone, lavatrici, apparecchiature per le industrie e così via. Ma la collaborazione e la coabitazione con robot dotati di un'intelligenza artificiale superiore sarà probabilmente il passo successivo. E questo, come abbiamo potuto vedere nel sondaggio britannico, può destare qualche preoccupazione.

Questi timori, però, non devono bloccarci, come ha spiegato anche Willetts: "Le persone vorranno sempre esperienze umane: i robot non uccideranno la stella della radio, e vorremo sempre interagire con altre persone. In realtà, il problema più grande è che l'intelligenza artificiale non può ricoprire abbastanza rapidamente i lavori che si stanno rendendo disponibili.".

Niente panico, dunque. Sarebbe interessante espandere questo tipo di ricerca per avere un'idea della percezione globale dello sviluppo della robotica e dell'intelligenza artificiale, in base alle diverse società e culture. Inoltre, indagini come quella della BSA permettono di raccogliere tante opinioni diverse sullo sviluppo di queste tecnologie. È un segnale: il pubblico ha bisogno di partecipare a queste discussioni per esprimere i propri dubbi.

Fonte: britishscienceassociation

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