La squadra dell'Università di Leeds lavorerà anche con il
Leeds City Council l'
UK Collaboration for Research in Infrastructure and Cities (UKCRIC) per assicurarsi che i robot vengano accuratamente testati prima di essere collaudati nella città. Con la collaborazione di questi 3 soggetti, inoltre, potrà essere anche misurato l'impatto del progetto sugli aspetti sociali, ambientali, economici e politici della città.
Un passo collettivo verso il futuro
Il professore della Scuola di Ingegneria Civile dell'Università di Leeds,
Phil Purnell, ha dichiarato: "
Vogliamo fare di Leeds la prima città al mondo ad avere zero interruzioni per le opere stradali. Siamo in grado di sostenere le infrastrutture che possono essere interamente gestite dai robot e rendere l'interruzione causata dal costante scavare nella nostre città una cosa del passato.". In sostanza, Leeds potrebbe diventare una Smart City davvero singolare, forse la prima ad essere davvero "smart" a tutti gli effetti.
Il progetto sembra essere molto ambizioso, ma se pensiamo ai protagonisti che vi parteciperanno possiamo renderci conto di come in realtà ci siano buone possibilità per la sua realizzazione. Infatti, il progetto riunisce molti esperti provenienti da diversi campi di studio: ingegneria civile, meccanica, elettronica, elettrotecnica e informatica. Come se non bastasse, parteciperanno anche la
Leeds University Business School, la
School of Environment, l'
Institute for Transport Studies e altri ricercatori delle università di Birmingham, Southampton e UCL, con Nottingham, Sheffield, Oxford e Imperial come partner di supporto. Non male, vero?
Il professor Purnell è convinto che la
collaborazione sarà molto importante per la buona riuscita del progetto: "
Abbiamo una forte reputazione per lavorare con i partner della comunità, dell'industria e del governo, perché abbiamo così tanta forza in una vasta gamma di competenze, tra cui ingegneria, informatica, economia e scienze ambientali. Abbiamo bisogno di questi elementi e conoscenze combinate se vogliamo avere successo nell'indirizzare alcuni dei maggiori cambiamenti e costruire città adatte per il futuro.". Quando si dice "l'unione fa la forza". Faccio il tifo per loro perché il progetto è molto interessante e se verrà realizzato farà da traino per molti altri progetti simili.
Troppo bello per essere possibile?
Vivere in una città supervisionata da efficienti robot deve essere grandioso. Niente scocciature per gli autisti e i pedoni durante i lavori in corso, traffico smaltito perfettamente, cantieri non invadenti e che durano davvero poco, problemi alle reti idriche, fognarie, elettriche e di gas rilevati immediatamente e risolti senza gravi conseguenze. Se non è la città dei sogni, o meglio, la smart city dei sogni, ci siamo quasi. Tante belle idee che mi auguro verranno realizzate per rendere le nostre città più sicure, affidabili, efficienti e rispettose dell'ambiente.
E gli aspetti negativi di questa smart city del futuro? Stiamo parlando di un progetto che richiederà anni prima di essere realizzato e che verrà costantemente monitorato affinché tutto funzioni al meglio. La domanda che i più scettici si pongono potrebbe essere: "E se questo meccanismo robotico non funzionasse?". La loro risposta: "La città si troverebbe nel caos!". Credo che prima di adottare un sistema simile verranno effettuati tanti di quei test che non dovremo preoccuparci quasi di nulla. Se i dipendenti pubblici robot e droni entreranno in azione, significherà che i ricercatori avranno pensato anche a un piano B nel caso in cui qualcosa andrà storto.
Qualcuno potrebbe sollevare il problema della
privacy: i droni che svolazzano in giro per la città per raccogliere dati sullo stato delle infrastrutture dovrebbero svolgere solo ed esclusivamente questo compito. È ovvio che se verranno dotati di videocamere in grado di registrare tutto anche nei momenti e nei contesti non conformi al loro obiettivo allora ci sarà un problema in più di cui occuparsi. Lo stesso vale per tutti gli altri tipi di robot. Ma una regolamentazione adeguata e dei controlli periodici potrebbero scongiurare qualsiasi complicazione.
I dipendenti pubblici robotici non ruberanno il lavoro, ma offriranno un'utile supporto per la risoluzione di problemi tecnici riguardo le infrastrutture della città. Quindi non chiediamoci se
i robot metteranno a rischio il nostro lavoro, piuttosto chiediamoci se questa sarà una soluzione affinché il nostro lavoro potrà essere migliorato e potenziato. Anzi, dovremmo iniziare a pensare come sarà
vivere fianco a fianco con robot dotati di un alto livello di intelligenza artificiale. Al momento i robot possono eseguire calcoli complessi e svolgere determinati compiti prestabiliti. Ma quando saranno davvero autonomi allora ci sarà da divertirsi.
Altro che caos e alienazione. A mio parere, una città che funziona su tutti i livelli è una città vivibile e rispettabile. Vivere in una smart city con tanto di robot riparatori significherebbe meno stress e più comodità. E non è poco. Per ovvi motivi economici e sociali, alcune città metropolitane saranno più avvantaggiate rispetto ad altre nella realizzazione di progetti come questi. Ma spero che un giorno la stragrande maggioranza delle città potrà contare su un sistema di monitoraggio e riparazione delle infrastrutture come quello che sta sviluppando l'Università di Leeds. Quindi sì, credo che pian piano l'obiettivo verrà raggiunto. Intanto, potremmo iniziare ad innovare ispirandoci a queste
11 tecnologie per le città del futuro. Sarebbe un ottimo inizio.
Fonte:
leeds.ac.uk
Immagine:
Flickr