Alcuni architetti e designer, preoccupati per il declino della popolazione di uccelli nelle aree urbane, hanno avuto l'idea di progettare e costruire nidi stampati in 3D. Ecco allora come la stampa 3D può risolvere problemi anche di tipo ambientale e salvaguardare la specie di alcuni animali.
Il progetto è open source e consente di scaricare un modello di nido su Thingiverse e di stamparlo senza tante difficoltà. Se non si dispone della stampante 3D o di altri strumenti, è possibile ordinare un nido stampato in 3D su Printednest al costo di circa 50 euro.
Nel momento in cui scrivo questo post sono stati già stampati 92 nidi in 69 città di 22 stati. Gli architetti e i designer di Printednest sono convinti che non esista nessun disegno perfetto, nessun prodotto impeccabile e che la tecnologia della stampa 3D è in continua evoluzione. Per questo motivo è molto importante il feedback dei loro utenti, considerati come parte integrante del team.
I nidi sono costruiti utilizzando l'acido polilattico, un polimero biodegradabile ottenibile dall'acido lattico che può essere fermentato dalle colture di granturco. Inoltre sono personalizzabili: è possibile scegliere colori e forme.
La stampa 3D dimostra ancora una volta tutte le sue potenzialità per l'applicazione in diversi settori. È utile per la produzione di protesi (come Handiii, Robohand e Anthromod) e i trapianti di viso, per la costruzione di case e dei più disparati oggetti. E ora abbiamo visto che potrà essere utile anche per impiantare nidi nelle città, magari per proteggere le specie più in difficoltà. Per il futuro dobbiamo sicuramente aspettarci molte altre applicazioni ambientali della stampa 3D. Non finisce mai di sorprenderci.