A proposito di queste richieste, un contadino ha affermato: "
Chiediamo l'introduzione di una legislazione che protegga la terra polacca dallo sfruttamento da parte del capitale straniero! I terreni agricoli non possono essere venduti a società commerciali. È parte del territorio polacco. Una volta venduto sarà perso.".
Più informazione e confronto
Ultimamente in vari paesi sono nate proteste contro le politiche sull'introduzione, la coltivazione o l'importazione di OGM. Ad esempio, in
Arizona è stato chiesto che i prodotti OGM vengano etichettati: in questo modo, i cittadini sono informati su ciò che mangiano e sono liberi di mangiare o meno prodotti che contengono organismi geneticamente modificati. Nel
Minnesota c'è stata più o meno la stessa discussione. La Russia, invece, ha espresso la volontà di
imporre restrizioni severe sulle importazioni.
La sensazione è che, rispetto agli anni scorsi, le persone vogliono conoscere più dettagli su questi OGM. E non hanno tutti i torti: i cittadini hanno il diritto di sapere cosa mangiano. Queste proteste, insieme alle richieste e alla volontà di discuterne con chi ha l'ultima parola, dimostrano che abbiamo bisogno di
più informazione
a riguardo. Abbiamo bisogno di un'
informazione pulita e obiettiva e non dell'informazione pilotata dalle multinazionali.
E a proposito di multinazionali, forse questa protesta in Polonia non è del tutto contro gli OGM (che comunque andrebbero ancora studiati a fondo). Piuttosto, credo sia una protesta rivolta principalmente contro le multinazionali che vogliono impadronirsi della sovranità alimentare del paese attraverso il controllo dei semi. Se ciò accadesse, molti (o forse tutti) i piccoli agricoltori si ritroveranno a competere contro dei colossi senza alcuna speranza di vittoria.
I contadini chiedono di
confrontarsi con il governo e con l'Unione europea su una questione molto delicata che riguarda uno dei settori agricoli più grandi d'Europa. Il dialogo è il modo migliore per trovare una soluzione equilibrata. Vedremo se le strade polacche saranno ancora bloccate dai trattori dei contadini nei prossimi giorni.
Fonte:
naturalsociety
Immagine:
Flickr