California: i poliziotti useranno un enorme database biometrico


Il Los Angeles County Sheriff’s Department ha aggiunto un altro tassello per la costruzione del più grande database biometrico attraverso un contratto di 6 anni da 24 milioni di dollari con la NEC Corporation, una società americana che fornisce servizi di biometria ad enti commerciali.

Fonte: Flickr

Quali dati?
Grazie a questo contratto, la polizia della California avrà a disposizione strumenti biometrici per investigare sulle attività criminali e rintracciare sospetti all'interno di una giurisdizione che conta circa 2,6 milioni di cittadini. La NEC Corporation adotta un sistema chiamato Integra ID 5 Multimodal Biometrics Identification Solution (MBIS) che sarà messo a disposizione della polizia californiana per accedere a impronte digitali, impronte palmari e a dati di corrispondenza riguardo visi, voci e iridi. Inoltre, la società americana vanta di quello che la stessa definisce "il prodotto più accurato di corrispondenza facciale", ovvero NeoFace.

Il sistema e il database, con molta probabilità, saranno operativi entro tre anni, o forse anche prima. Raffie Beroukhim, vice presidente della NEC Biometrics Solutions Division, ha dichiarato che i prodotti della società "consentiranno all'LASD [Los Angeles Sheriff's Department] di risolvere ancora più crimini e di essere al servizio della pubblica sicurezza e dei bisogni di sicurezza dei cittadini della contea di Los Angeles negli anni a venire".

Privacy?
L'anno scorso il tenente Josh Thai, che si occuperà del sistema MBIS, disse all'Epoch Times che le forze dell'ordine non potranno raccogliere dati biometrici di cittadini innocenti. Si potranno raccogliere i dati biometrici soltanto di coloro che sono stati arrestati o che sono stati riservati alla prigione di contea o a qualsiasi centro di permanenza di Los Angeles.

Questo è un bene, perché le accuse penali non sempre portano a condanne. Ma il rischio che milioni di dati di californiani innocenti finiscano nel grande database esiste e forse sarà inevitabile. Ancora una volta, la tutela della privacy dei cittadini non-criminali viene messa in secondo piano. È già successo con il programma di riconoscimento facciale NGI dell'FBI.

Priorità?
Arrestare i criminali è importante, ma bisognerebbe discutere anche della presenza o dell'assenza di limiti riguardo ad operazioni di questo tipo. Fino ad ora si è espressa solo grande fiducia e soddisfazione nella creazione di un grande database biometrico che aiuterà la polizia di Los Angeles a incastrare i furfanti. Ma non si è parlato abbastanza delle conseguenze negative che potrebbero ricadere su chi non ha commesso alcun crimine.

Prima l'FBI con l'NGI, adesso anche la polizia della California. Negli Stati Uniti pare si stia proseguendo con determinazione verso la costruzione di registri e database ricchi di dati sensibili, ma si sta facendo ben poco per quanto riguarda la tutela della privacy. Quest'ultima dovrebbe essere una priorità e non un aspetto secondario.

Poco tempo fa, proprio in California, la raccolta del DNA di sospetti è stata definita incostituzionale. Credo sia un messaggio importante, che non può essere considerato con superficialità. Condivido le parole del tenente Thai e sicuramente non sarò l'unico. Ma in casi delicati come questi le parole dovranno essere accompagnate dai fatti. Lo scandalo Datagate già ha causato troppi problemi, non è vero?

Fonte:
infowars

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