La situazione di Fukushima, al contrario di quanto hanno detto alcuni tecnici della TEPCO (la compagnia elettrica giapponese che si sta occupando del problema), è molto critica. Il responsabile dell'impianto, Akira Ono, ha ammesso che i vari tentativi di tappare le falle del centro nucleare sono stati inutili. Questi fallimenti sono molto preoccupanti: possibile non si riescano a trovare delle soluzioni efficaci?
Akira Ono ha affermato: "È imbarazzante ammetterlo, ma ci sono alcune parti del sito in cui non abbiamo il pieno controllo". Fino ad ora enormi quantità d'acqua sono state pompate negli impianti dei reattori danneggiati, con lo scopo di evitare un loro surriscaldamento. Ma questo processo produce altrettante quantità di acqua contaminata che deve essere depositata all'interno di serbatoi nei pressi dell'impianto nucleare. Altre dichiarazioni del direttore sono stranamente esplicative: "Può sembrare strano, ma questo è il conto che dobbiamo pagare per quello che abbiamo fatto negli ultimi tre anni. Ma siamo stati eccessivamente pressati dal costruire serbatoi in fretta e forse non abbiamo prestato sufficiente attenzione alla qualità. Dobbiamo migliorare la qualità partendo da qui". Migliorare partendo da un disastro che si poteva evitare? Qui Ono ha cercato di far passare in secondo piano le responsabilità da lui stesso descritte poco prima.
Secondo gli esperti lo smantellamento completo dell'impianto nucleare richiederà decenni e costerà alla nazione miliardi di dollari. Ma se i tecnici della TEPCO fino a questo momento hanno lavorato ottenendo solo fallimenti, come si può sperare di risolvere la situazione nell'arco di decenni? Si tratta di un disastro nucleare e i danni si potrebbero ripercuotere anche oltre i confini giapponesi. Anzi, già sta succedendo. Secondo alcuni scienziati le acque contaminate hanno ormai raggiunto anche le cose occidentali americane. Bisogna trovare delle soluzioni risolutive quanto prima.
Fonte: http://www.infowars.com/out-of-control-fukushima-manager-admits-to-embarrassing-failure/Etichette: Ambiente, Fukushima, Società