Stampanti 3D aiutano i mutilati in Sudan


Foto da inhabitat.com
Le stampanti 3D sono in continuo sviluppo e proseguono verso la produzione di buonissimi risultati: aumentano gli oggetti possibili da stampare e calano i prezzi della macchina. Mick Ebeling, CEO e fondatore di Not Impossible Labs, una società che effettua ricerche per cambiare positivamente la vita di persone in tutto il mondo, ha creato una tecnologia indossabile grazie a una stampante 3D per aiutare quelle persone del Sudan che hanno subito delle mutilazioni.

Attualmente ci sono più di 50.000 mutilati nel sud del Sudan, regione in cui l'amputazione è adottata come forma di punizione. Così Ebeling ha viaggiato tra i monti Nuba portando con sé stampanti 3D, plastica e computer portatili con l'intenzione di aiutare queste persone. Ha quindi insegnato alla popolazione locale determinati metodi di produzione, in modo che questa potrà fare a meno di lui quando ripartirà. Gli arti prodotti con questa tecnica sono poco costosi, circa 100 dollari per produzione, e la stampa avviene in circa sei ore. In Sudan la situazione, tra l'altro, è molto delicata: nel dicembre 2013 il presidente Salva Kiir, del gruppo etnico Dinka, accusò il suo ex vice presidente Riech Machar, del gruppo etnico Nuer, di aver tentato di rovesciare il governo. Da quel momento in poi ci sono stati saccheggi, atti di vandalismo, feriti e morti: il rischio di una guerra civile si fa sempre maggiore.

La stampa 3D, soprattutto nei contesti più poveri dove è quasi impossibile utilizzare apparecchiature e tecnologie sofisticate, sta fornendo ottimi risultati per quanto riguarda la produzione a scopo medico: tessuti, garze, sacchetti e diversi tipi di protesi si stanno dimostrando di grande aiuto. Molto probabilmente questa tecnologia continuerà a svilupparsi sempre più, garantendo la possibilità di una produzione quasi illimitata di oggetti utili in diversi campi di applicazione.

Fonte: http://www.exposingthetruth.co/3d-printers-helping-amputees/#axzz2vNjGrgM2

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