Piazza dell'Indipendenza, Kiev.
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La protesta in Ucraina si fa sempre più intensa. L'Unione europea ha organizzato un incontro straordinario composto da 28 ministri degli esteri per discutere della battaglia in corso nel territorio ucraino. Alcuni parlamentari europei hanno parlato di sanzioni "contro i responsabili della violenza e l'uso eccessivo della forza". Ma la situazione è alquanto complicata e dietro questa storia ci sono diversi protagonisti che alimentano contrasti che in realtà esistono da tempo. È necessario fare il punto della situazione, per quanto sia possibile, soprattutto perché noi che osserviamo da fuori abbiamo maggiori difficoltà nel comprendere tali dinamiche.
La crisi è scoppiata verso la fine di novembre 2013, quando il presidente ucraino Viktor Yanukovich si rifiutò di firmare un patto di associazione e mercato con l'Unione europea. Nello specifico, l'Ucraina non ha accettato di entrare a far parte della NATO (Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord): quindi ha chiaramente voluto evitare di mettere a disposizione degli 'alleati' i suoi territori per la costruzione di basi militari e, in generale, di chinarsi di fronte alle pretese dei governi occidentali. Intanto, i cittadini ucraini hanno via via manifestato pacificamente il loro dissenso nei confronti dell'autorità ucraina accusata di atti di forza contro persone innocenti e di corruzione. Essenzialmente, all'autorità si chiedeva il rispetto della Costituzione, mentre alla comunità internazionale si chiedeva un supporto attivo per risolvere i problemi interni al paese, sanzioni contro il presidente Yanukovich, la diffusione all'estero della situazione dell'Ucraina in maniera fedele e di cercare di fare il possibile per cambiare il governo ucraino.
Quest'ultimo punto è stato interpretato in tantissimi modi diversi, sia localmente sia esternamente. Infatti, all'interno della manifestazione pacifica sono comparse altre figure: esponenti del Settore di Destra (neonazisti) e diversi gruppi banditeschi, molti composti da dei veri e propri assassini che si spacciano per "attivisti" appartenenti a determinati partiti o movimenti e probabilmente finanziati da poteri occidentali. Si, perché gli USA hanno dei forti interessi politici ed economici nel far entrare l'Ucraina all'interno della loro geopolitica ideale (la Guerra Fredda non è mai finita, ma continua ad assumere forme diverse nel tempo). Da una situazione di protesta pacifica a una di brutalità generale. Così, l'Ucraina è diventata luogo di violenti scontri dove hanno perso la vita circa un centinaio di persone e migliaia hanno riportato ferite gravi. La situazione è più frammentata di quanto si possa pensare: ci sono i manifestanti pacifici che protestano contro il governo di Yanukovich, ci sono forze di polizia speciale e ci sono persone che ritengono di sentirsi minacciate dall'influenza russa, altre che invece che la sostengono; altri gruppi sembrano sostenere addirittura una politica dittatoriale fondata sul razzismo. In questo particolare clima ognuno cerca di difendersi come può e di resistere alla violenza, specialmente quella generata dalle forze di polizia speciale ai danni di persone innocenti.
Poliziotti antisommossa trattengono i feriti dopo gli scontri nel centro di Kiev del 18 febbraio 2014 Foto da www.businessinsider.com
Il contesto delle motivazioni di fondo delle manifestazioni sarebbe meno caotico del previsto se solo i tradizionali mass media, per quel poco che ne parlano, evitassero di contribuire ad incrementare la confusione della vicenda per indirizzare consensi verso la politica filo-occidentale. Inoltre, l'immobilismo europeo è evidente ed è facile pensare che ci siano interessi anche per il vecchio continente. Quindi, alla luce di tutto ciò, mi chiedo: e se il recente incremento della violenza negli scontri fosse dovuta principalmente da infiltrati criminali pagati dai poteri occidentali? O meglio: e se ci fosse un tentativo da parte degli Stati Uniti di rovesciare il governo ucraino approfittando dell'instabile situazione attuale proprio per raggiungere precisi fini politici ed economici? Gli americani, ma in generale gli occidentali, si vantano spesso di essere i difensori della democrazia ma, se le cose stanno in questo modo, non si sta facendo altro che fomentare caos e violenza in un paese che desidera indipendenza e democrazia. Gli ucraini, i cittadini che hanno da sempre manifestato pacificamente, chiedono il nostro aiuto proprio per difendere la libertà e la democrazia, non per assistere a un'eventuale occupazione e all'aumento di violenza ingiustificata. Di recente, solo grazie ad Internet e ai social media vengono diffuse foto e video di quello che sta succedendo nel loro paese. In questo momento,insomma, non è biasimabile non sentirsi cittadini europei e invito tutti coloro che sono in possesso di ulteriori e precise informazioni a contattarmi per confrontarci, capire meglio e diffondere nel modo giusto ciò che sta accadendo in Ucraina.