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Hugh Grant, CEO della Monsanto |
Recentemente Hugh Grant, amministratore delegato dell'azienda multinazionale di biotecnologie agrarie Monsanto, ha ammesso che l'industria deve fare più affidamento sull'influenza dell'opinione pubblica e deve convincere tutti che gli OGM (organismi geneticamente modificati) sono l'unica e sola risposta.
Nel frattempo, la proposta di porre un'etichetta specifica per i prodotti OGM sta stuzzicando l'interesse di alcuni paesi. Per esempio, un disegno di legge in merito all'etichettatura dei prodotti OGM è stata di recente discussa a St. Louis (Missouri) in una riunione degli azionisti dell'azienda che avviene ogni anno. Proprio per porre un freno a queste recenti attenzioni, il CEO della Monsanto ha affermato che la propaganda è il mezzo più adatto per queste situazioni: "Semplicemente non ci siamo impegnati abbastanza a un livello che avremmo dovuto raggiungere per i nostri consumatori, e per questo, ci scusiamo". E poi aggiunge: "Bisogna ammettere che dobbiamo fare di più". È proprio questo "dobbiamo fare di più" che preoccupa tutti coloro che sono contro gli OGM. La Monsanto tende spesso a lanciare messaggi nei quali sottolinea l'importanza degli organismi geneticamente modificati senza i quali, un giorno, si potrà morire di fame. Alcuni manifestanti anti-OGM si sono radunati fuori dall'edificio nel corso della riunione e hanno espresso la volontà di ricevere informazioni reali sulle composizioni degli OGM. Il direttore esecutivo di Food Democracy Now!, Dave Murphy, ha detto: "In questo momento c'è un crescente movimento per l'etichettatura degli alimenti geneticamente modificati. Purtroppo Monsanto ha scelto di resistere ai diritti del popolo americano".
Ormai si fa sempre più chiara l'insofferenza da parte degli attivisti, ma in generale delle persone più interessate, nei confronti della Monsanto. L'azienda americana punta sempre di più al raggiungimento dei propri obiettivi commerciali e preferisce non ascoltare le richieste dei consumatori più attenti.
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