Martedì scorso, l'istituto
Pasteur del Madagascar ha rivelato che i test prelevati dai corpi nel villaggio della zona nord-occidentale della città di
Mandritsara la scorsa settimana hanno mostrato che le vittime erano morte di peste bubbonica. L'istituto ha inoltre confessato la sua preoccupazione per un'eventuale diffusione della malattia in città, dove gli standard di vita sono diminuiti da quando ci fu il
colpo di stato nel 2009. La situazione è molto critica, infatti gli esperti dichiarano che i rischi sono molto alti a causa dell
'aumento della povertà e le condizioni insalubri sull'isola, insieme al
sovraffollamento delle carceri che possono favorire la trasmissione della peste. In merito a ciò
Christoph Vogt, capo della delegazione del CICR in Madagascar, ha detto: "
Il sovraffollamento cronico e le condizioni igieniche nelle carceri può portare a nuovi casi della malattia che è pericolosa non solo per i detenuti, ma anche per la popolazione in generale. Il controllo dei ratti è essenziale per prevenire la peste, perché roditori diffondono il bacillo alle pulci che possono poi infettare l'uomo. Così i parenti di un detenuto possono prendere la malattia mentre sono in visita al carcere, e anche un detenuto rilasciato che è di ritorno alla sua comunità senza aver subìto alcun trattamento può diffondere la malattia".